La storia dell’edilizia convenzionata risale al secondo dopoguerra, quando c’era la necessità di costruire abitazioni per far fronte all’emergenza abitativa. L’obiettivo principale era quello di fornire soluzioni abitative dignitose e accessibili a tutte le fasce della popolazione.
Questa soluzione prevede il riscatto dell’edilizia convenzionata, ovvero la possibilità per gli inquilini di acquistare l’alloggio a un prezzo convenzionato dopo un determinato periodo di locazione. Il termine di 99 anni fa riferimento alla durata del contratto di convenzione tra i soggetti pubblici e privati. Dopo questo periodo, l’immobile può essere ricontrattualizzato o rinnovato secondo le norme vigenti.
La normativa che regola questo accordo tra un privato e un Comune è la L. 167/1962, nata per contenere i costi delle abitazioni, al fine di agevolare determinate fasce sociali.
Se stai cercando un’opportunità per acquistare o affittare un immobile a prezzi vantaggiosi, l’edilizia convenzionata potrebbe essere la soluzione ideale. In questo articolo, esploreremo in profondità cos’è l’edilizia convenzionata, a chi spetta e i pro e i contro di questi immobili.
Che cos’è l’edilizia convenzionata?
L’edilizia convenzionata è una forma di edilizia popolare che si basa su un accordo tra le imprese di costruzioni e il Comune. Quest’ultimo individua le aree del territorio da edificare, le espropria e le assegna tramite bando di concorso alle imprese. Le imprese costruiscono gli immobili e li vendono a prezzi calmierati grazie al supporto del Comune, che in genere consiste nella riduzione del contributo concessorio dovuto dalle imprese. Questa iniziativa mira a dare l’opportunità anche ai cittadini economicamente più deboli di poter acquistare una casa. Rientrano non solo case tradizionali, ma anche villette a schiera e villini.
A chi spetta l’edilizia convenzionata?
Per accedere, occorrono alcuni requisiti:
- Cittadinanza italiana: è necessario essere cittadini italiani;
- Assenza di proprietà: non si deve possedere altri immobili nel medesimo Comune;
- Residenza nel Comune: bisogna essere residenti nello stesso Comune in cui si trova l’immobile;
- Limiti di reddito familiare: Il reddito familiare deve rientrare nei limiti stabiliti dai singoli Comuni, che generalmente vanno dai 60.000 euro agli 80.000 euro annui.
Pro e contro dell’edilizia convenzionata
Vantaggi:
- Prezzo calmierato: gli immobili sono accessibili a prezzi più bassi rispetto al libero mercato;
- Opportunità per famiglie fragili: le famiglie con risorse economiche modeste possono finalmente acquistare la loro prima casa;
- Diritto di superficie: è possibile trasformare il diritto di superficie in diritto di proprietà.
Svantaggi:
- Impossibilità di vendita o affitto precoce: chi acquista un immobile in edilizia convenzionata è vincolato a non venderlo o affittarlo per almeno 5 anni;
- Vincoli decennali: alcuni vincoli temporali possono influenzare la flessibilità dell’acquirente;
- Rischio di speculazioni: per evitare speculazioni, l’immobile non può essere venduto a un prezzo superiore a quello imposto dal Comune.
L’edilizia convenzionata offre un’opportunità preziosa per chi cerca un immobile a basso costo, ma è importante valutare attentamente i vincoli e i vantaggi prima di prendere una decisione. Ricorda sempre di consultare esperti e professionisti per una scelta informata e consapevole.
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